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LiBertè, LOREDANA BERTÈ NELLE FOTOGRAFIE DI GIOVANNI SQUATRITI


Il filo spinato e la camicia di forza urlano il desiderio di libertà di Loredana Bertè, che ne ha fatto un manifesto di vita e ha scelto di usarla, con un gioco di parole, anche nel titolo dell’album “LiBertè” del 2018, da cui ha preso a prestito il nome la mostra dal concept visionario curata dal fotografo Giovanni Squartiti -autore degli iconici scatti dell’album- e da Gioele Panedda.

Un allestimento originale, con uno spazio che simula uno spaccato urbano in cui Loredana appare finalmente libera da qualsiasi costrizione, si muove tra invisibili pareti che la circondano, lei che ha faticato per uscire fuori dai suoi incubi.

In questi scatti d’autore Loredana tramite la lente di Squatriti non ha paura di rivendicare quel diritto alla follia inteso proprio come libertà.

Già, la libertà. Loredana lo sa bene che è pericolosa, perché come canta nel suo rap di fine secolo “non è cambiato proprio niente, dal Medioevo al Medio Oriente”.




La ribelle della musica italiana da ragazzina si faceva espellere da scuola perché alla minigonna non voleva proprio rinunciare. Ha sempre precorso i tempi. Come quando sul palco di Sanremo del 1986 si presentò con il finto pancione, fu uno scandalo. Ma già allora Loredana inneggiava a quel desiderio di libertà, quella delle donne di mostrarsi senza paura nel momento più bello della loro vita. Lady Gaga l’ha copiata trent’anni dopo. Loredana non si è mai risparmiata, sempre fedele alla sua immagine: la sua vita è un inno a seguire i propri istinti, ad avere le proprie idee, la propria morale e le proprie convinzioni anche quando si deve sfidare quello che è “già stato scritto e stabilito”. Loredana “non segue le regole del branco”. Non l’ha mai fatto.. Insegue solo la sua verità. Quella di una donna che, a quasi cinquant’anni di carriera, si guarda alle spalle e può permettersi di dire che è il risultato della vita che ha visto e che ha vissuto. A costo di rimetterci e Dio sa quante porte le sono state chiuse. Quelle porte però la Bertè le ha prese a calci, agguerrita e intemperante com’è.

D’altronde per una come lei, che negli Anni Ottanta scodellava spaghetti per Andy Warhol, si faceva rubare le giacche (del suo amico Moschino) da Madonna e cenava alla Casa Bianca con il presidente Bush senior, cosa ci sarebbe da aggiungere? Niente. La signora rock della nostra canzone oggi osa solo con la sua voce, intensa e graffiante come forse non è mai stata. Con il coraggio che non le è mai mancato la cantante ama ripetere che non ha ancora fatto pace con la vita, ma dopo anni – finalmente – l’ha fatta con se stessa. Una artista che però oggi non si accontenta di essere un’icona da venerare, ma che ha ancora tante cose da dire. La verità è che non si è mai arresa, perché in fondo è una per cui la guerra non è mai finita! Un pettirosso da combattimento.


Santo Pirrotta

giornalista TgCom24






Info ed orari:

Titolo: LiBertè, Loredana Bertè nelle fotografie di Giovanni Squatriti




Dal 23 al 28 Agosto 2023

Palmi (RC), Corso Garibaldi, 10

Orari di apertura 22.00 / 00.00

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